Il Dicam dal 2018, sotto la direzione scientifica del prof. Fabrizio Mollo, ha scoperto e sta scavando l’insediamento archeologico di località Santa Gada del comune di Laino Borgo (CS), ultimo comune della provincia di Cosenza verso nord, posizionato nella straordinaria cornice della valle del Lao-Mercure e del bacino di Castelluccio, al confine tra le province di Potenza e Cosenza e tra la Basilicata e la Calabria. Tale vallata presenta tutt’intorno l’Appennino Lucano e soprattutto il Massiccio del Pollino, che ne chiude i settori est, sud ed ovest, dove si apre anche verso il Tirreno.
Tutto il territorio comunale sin dal ‘700 ha offerto rinvenimenti archeologici occasionali, con numerosi reperti di epoca arcaico-classica, ellenistica e romana, poi confluiti solo parzialmente in varie collezioni museali (Castrovillari, Sibari, Reggio e Napoli). Tra i tanti oggetti il più importante è sicuramente l’olla di Castelluccio con l’iscrizione paleo-italica riferibile alla touta, oggi all’Altes Museum di Berlino, recuperata nel 1815 dal Barone Franz von Koller. Gli unici dati provenienti in qualche modo da indagini di scavo risalgono ai recuperi ed alle parziali ricerche degli anni ’30 del Novecento, a cura dell’allora Soprintendente Edoardo Galli, proprio a ridosso dell’insediamento di S. Gada in loc. S. Primo, dove furono rinvenute le tracce di un insediamento non meglio identificato databile tra l’età ellenistica e l’età romano-imperiale. Al contesto associamo resti di strutture abitative di età imperiale, tra le quali un pavimento in mosaico, resti di condutture in piombo, ma anche nelle vicinanze sepolture di varia tipologia.
Nel territorio i siti noti, ma non quello di Santa Gada - scoperto dall’équipe dell’Università di Messina a seguito di survey nel 2018 - erano stati oggetto di diverse ipotesi di localizzazione da parte di eruditi e storici locali di numerosi siti antichi, tra i quali Laos, Lavinium, Tebe Lucana e Nerulum. In località Santa Gada, a ridosso del corso del fiume Lao, dal 2019 ad oggi il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli studi di Messina sta indagando una città estesa oltre quaranta ha, sconosciuta alla ricerca scientifica; si è indagato un vasto isolato residenziale, con grande vasca rivestita di laterizi (2021 e 2022), un ampio settore di produzione, con fornaci, aree di stoccaggio e lavorazione dell’argilla, dove forse si producevano piccoli vasi a vernice nera, dotato di grandi vasca di decantazione, con annesse strutture comunicanti di adduzione dell’acqua e pavimentazione drenante in laterizi. Nella campagna 2023 è stato individuato un luogo di culto databile tra fine VI e fine III sec. a.C., dedicato ad una divinità femminile, con riti di passaggio, connessi alla maturità e alla fertilità; le attestazioni epigrafiche e i materiali sono riferibili al culto di Artemide. Nel 2024 lo scavo ha interessato ancora il prolungamento del recinto sacro, seguito per oltre venti metri, recuperando ancora importantissime testimonianze di culto ad Artemide. Inoltre, a sud di esso è stato indagato un grande spazio porticato, pavimentato in laterizi, con andamento ad L, che racchiude un grande edificio pubblico.
Le scoperte rappresentano la conferma delle ipotesi che identificano sul colle di Santa Gada un grande centro urbano di epoca lucana, strutturato tra la metà del IV e la fine del III sec. a.C., con strade ortogonali e grandi case a cortile italiche (Laos, Tricarico). Le sue dimensioni e la presenza di materiali e strutture in tutti i pianori ne fanno il più importante insediamento abitativo della valle del Lao-Mercure, con una importante fase di epoca arcaica, di matrice greca, tutta da definire nel prosieguo. Ancora, in forma residuale è emersa una presenza enotria piuttosto significativa, che possiamo collocare tra fine VIII e VII sec. a.C., da meglio comprendere in seguito.
La ricerca, effettuata in regime di concessione ministeriale dal 2019 (decreto nr. 232-2022), grazie alla collaborazione della Sabap Cosenza, rappresenta uno splendido esempio di terza missione universitaria e di collaborazione tra Enti: a sostenere le attività in virtù di specifici protocolli e accordi di collaborazione istituzionale sono il comune di Laino Borgo, che offre supporto, logistica e ospitalità alla missione, vitto e alloggio (la fornitura d’acqua è stata gentilmente offerta da San Benedetto Spa), ed il Parco Nazionale del Pollino, che finanzia le attività di ricerca con 10.000 euro annui a partire dal 2019 e Il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, che conduce le ricerche dall’inizio sulla base della concessione ministeriale. Il team di ricerca è costituito dal prof. Fabrizio Mollo (Professore Associato di Archeologia Classica), Direttore Scientifico della Concessione Ministeriale e responsabile della ricerca, dal dottor Marco Sfacteria (RTD A in Topografia Antica), da assegnisti di ricerca e dottorandi, da dottori di ricerca, e da decine e decine di studenti che si sono avvicendati negli anni.
Il grande sito archeologico di Santa Gada di Laino rappresenta ormai una delle più importanti realtà archeologiche non soltanto della valle del Lao-Mercure e della Calabria, ma dell’intera Magna Grecia. Lo scavo ormai ha acquisito un respiro internazionale, per la presenza di studenti anche di altre università italiane e di cinque studenti dell’Università di Copenaghen (Danimarca). Le ricerche stanno creando un vero e proprio modello di studio integrato del territorio, teso a valorizzare le specificità territoriali dell’area, la domanda proveniente dal territorio, partecipando dei processi anche le comunità territoriali. Il Dicam e gli Enti territoriali hanno attivato un percorso virtuoso, istituendo collaborazioni con vari altri istituzioni (tra le altre il CNR-ISPC di Potenza) e con attività multidisciplinari (analisi geologiche, sismiche, pedologiche, archeobotaniche, archeozoologiche), avviando altre ricerche nei vicini territori lucani di Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore e Rotonda, sempre sotto la direzione scientifica del Prof. Fabrizio Mollo e sulla base di appositi protocolli d’intesa con i comuni di Castelluccio Inferiore (PZ), Rotonda (PZ), Laino Castello (CS) e con il Parco Nazionale del Pollino, inserito nella rete dei Geopark Unesco.
Si sono sensibilizzate le comunità locali con diverse attività pubbliche seminariali per presentare i risultati delle ricerche annuali. Le azioni sono state oggetto di forte pubblicizzazione sui media locali e regionali, con interviste video e audio, servizi giornalistici e televisivi, su testate regionali (TGR) e nazionali (Servizio a Bell’Italia) che evidenziano l’attività di ricerca e di valorizzazione del patrimonio in stretta sinergia con gli attori locali. La percezione dell’importanza del sito a livello locale, regionale e nazionale, è molto cambiata negli anni in funzione dell’intensa attività di ricerca del Dicam-Unime. Vista l’importanza delle scoperte e la ricaduta locale e regionale della scoperta, si è avviata e presentata opportuna attività di divulgazione culturale, a vari livelli, che ha permesso di iniziare un percorso di valorizzazione e di pubblicizzazione delle attività che il Dicam sta svolgendo all’interno di un comprensorio, il versante calabrese e lucano del Parco Nazionale del Pollino (valle del Lao-Mercure), molto attrattivo dal punto di vista naturalistico-ambientale ma anche turistico.
Le attività di ricerca e quelle di progetto hanno finalmente un concreto sviluppo anche in termini di valorizzazione ed hanno già contribuito concretamente allo sviluppo del territorio, aumentando l’offerta turistica e culturale, attirando settori specifici del turismo culturale, scolastico e archeologico, e migliorando, attraverso la messa in rete del patrimonio culturale, gli standard di qualità e l’offerta culturale stessa. La feconda attività di collaborazione istituzionale Enti Locali-Università-Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza e Parco Nazionale del Pollino ha generato attività sinergiche e progettazioni che hanno portato al finanziamento del Progetto Museo diffuso della valle del Lao, e dei due progetti di Parco Archeologico di Santa Gada di Laino Borgo e del Museo Civico di Laino Borgo per un finanziamento totale di oltre 5 milioni di euro a valere sul fondo di Coesione della Regione Calabria a favore del comune di Laino Borgo.