Ricordo Prof. De Miro

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Ernesto De Miro

Venerdì 29 agosto è scomparso il prof. Ernesto De Miro, incaricato dal 1968 e, dal 1986 al 1999, ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana nel nostro Ateneo. Allo studioso di fama internazionale si deve la nascita dell’Istituto di Archeologia dell’allora Facoltà di Lettere e Filosofia e, nel 1991, quella del prestigioso Dottorato in Archeologia e Storia dell’arte greca e romana, che ha visto il felice e proficuo coinvolgimento anche dei docenti di Archeologia degli altri due atenei siciliani, Palermo e Catania.

È stato presidente del Consiglio scientifico del Centro di archeologia greca del Cnr presso l’Università di Catania, direttore dell’Istituto di Studi Micenei ed Egeo-Anatolici del Cnr di Roma e membro dell’Istituto Archeologico Germanico.

Autore di numerosissimi articoli e lavori monografici, ha organizzato importanti convegni internazionali, soprattutto sulla Sicilia greca, e ha fondato e diretto le riviste “Quaderni di Archeologia dell’Università di Messina” e “Sicilia Antiqua” (Anvur classe A).

Dal 1968 al 1986, contemporaneamente al suo incarico presso l’Ateneo messinese, il prof. De Miro ha ricoperto la carica di Soprintendente alle Antichità delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, lasciando un segno indelebile nel panorama siciliano per la sua intensa e appassionata attività di salvaguardia e valorizzazione dei beni archeologici, tra cui spicca in particolare la creazione dell’area archeologica della Valle dei Templi di Agrigento e il suo inserimento nella lista dei siti Unesco.

La sua intensa e incisiva attività in entrambi gli ambiti gli ha consentito di costruire e sviluppare un raro esempio di stretta ed efficace collaborazione tra Università e Amministrazione dei Beni culturali, di cui era convinto assertore. Ciò ha favorito la formazione di una nutrita Scuola di archeologi – oggi impegnati nell’uno o nell’altro dei due settori – per i quali il prof. De Miro costituisce un indimenticabile modello di rigore nella ricerca scientifica e, al tempo stesso, di competenza, fermezza e autorevolezza nella tutela e gestione del patrimonio culturale.